San Donato investe 125 milioni negli Emirati Arabi per università e smart clinic
Il Gruppo ospedaliero San Donato (Gsd) approda ad Abu Dhabi con una «smart clinic», la prima che il leader in Italia della sanità privata accreditata (l’85% delle cure viene erogato in convenzione con il servizio sanitario nazionale) con 1,7 miliardi di fatturato, apre all’estero. L’investimento di partenza ha un valore di 5 milioni ed è la prima pietra di un progetto molto ampio di internazionalizzazione del gruppo fondato da Giuseppe Rotelli, scomparso il 28 giugno 2013, e oggi guidato dai vice presidenti Paolo Rotelli e Kamel Ghribi e presieduto da Angelino Alfano. La realtà sarà gestita direttamente dalla realtà ospedaliera milanese che possiede il San Raffaele, il San Donato e il Galeazzi.
La smart clinic nella galleria commerciale
Sarà realizzata all’interno di un edificio entro quest’anno per rendere più facilmente accessibile la struttura ai pazienti. I piani prevedono l’allestimento di un poliambulatorio per visite specialistiche, diagnostica, riabilitazione ed altri servizi. Secondo uno schema che ha già visto il gruppo ospedaliero stringere in Italia un accordo per aprire Smart clinic con Esselunga nell’ambito di una strategia di sviluppo di poli ambulatoriali all’interno dei centri commerciali. Il progetto nel Middle East è figlio di un accordo con il fondo governativo Investopia, che fa capo al ministero dell’Economia degli Emirati. Ed è anche un pilastro dello sviluppo del gruppo San Donato che in Medio Oriente ha già una storica rete di partnership. Lo spirito del progetto lo aveva raccontato Paolo Rotelli all’Economia del Corriere della Sera alla fine del 2019: «Per essere competitivi in Medio Oriente è necessario fornire cure di qualità rispettando la cultura locale e stringendo rapporti di rispetto reciproco. Vogliamo diventare il partner di riferimento della sanità del Middle East». L’idea complessiva, infatti, è di portare nell’area medio orientale centri poliambulatoriali e poi, nel caso di cure più complesse, di convogliare i pazienti nei centri di eccellenza del gruppo in Italia.
Il progetto a Dubai
Poi c’è anche un’altra tessera nel mosaico posato dal gruppo negli Emirati. San Donato realizzerà infatti la nuova American University in the Emirates questa volta a Dubai, come ha anticipato il Sole 24 Ore. Investimento previsto, 120 milioni di euro: la struttura sarà affittata all’ateneo privato che la gestirà. Il nuovo campus è realizzato per ospitare 3mila studenti. Nell’operazione ha avuto un ruolo strategico il manager tunisino Kamel Ghribi, 56 anni, nato a Sfax e residente da anni a Lugano: è global advisor della famiglia da molti anni, è vice presidente del gruppo a fianco di Rotelli, oltreché presidente della Gsd Middle East per l’espansione in Medio Oriente. È infatti proprio la Gksd investment holding, partecipata da San Donato e da Kamel, e che controlla una società di engineering, la chiave per la realizzazione del progetto di Dubai.